La storia del Panificio

UNA TRADIZIONE DI SAPORE CHE SI RINNOVA NEL TEMPO.

Il Panificio Cerulli nasce nei primi anni del ‘900 quando il nonno di Corrado CerulliPompeo Luigi, il capostipite dell’attuale gestione, ha avviato l’attività continuata poi dalle generazioni successive. Corrado Cerulli è dunque un figlio d’arte della panificazione, che si è formato “sul campo” da quando aveva appena 12 anni. Dall’apertura dell’attuale punto vendita in via San Nicola da Tolentino nel 1937, nel cuore dell’antico Rione Trevi, il Panificio Cerulli per oltre mezzo secolo ha sfornato pane, una vera passione. Ogni giorno vengono prodotti quintali di pane; la maggior parte viene venduta a ristoranti, bar, alberghi e panetterie.

L’attività, gestita attualmente dai tre figli di CorradoRoberta, Fabio e Umberto – è oggi il punto di riferimento per tutti coloro, romani e non, che amano la genuinità dei prodotti artigianali da forno, come il pane, la pizza e un’ampia scelta di creazioni gastronomiche.

LA STORIA DEL RIONE

L’ANTICO RIONE TREVI UNO DEI CENTRI VITALI DELLE ROMA DI IERI E DI OGGI.

Nell’antica Roma, il Rione Trevi era suddiviso in due parti: quella bassa vicina al fiume, pianeggiante, e quella alta, collinare. La prima era sede delle attività cittadine, la seconda era principalmente una ricca zona residenziale. Dopo la caduta dell’impero, la zona collinare si andò spopolando; bisogna aspettare i fasti del Rinascimento e, ancor più, il 1600 per un’urbanizzazione completa dell’interno rione, con la costruzione di chiese, strade e fontane.

Nella pianificazione dell’assetto urbanistico di Roma Capitale dopo il 1870, il Quirinale divenne un centro di potere, ospitando numerosi palazzi rappresentativi della potenza papale. Ciò trasformò completamente il volto della parte collinare del rione, che allora era una zona non densamente abitata, ricca di viottoli, chiese e palazzi monumentali. Del Rione Trevi fanno parte oltre a via San Nicola da Tolentino:

  • Fontana di Trevi.

  • Piazza Barberini.

  • Il Quirinale.

  • Galleria Alberto Sordi.

DA 82 ANNI

FACCIAMO TUTTI I GIORNI LA STESSA COSA